Rinasce il Consorzio dei Prodotti tipici: obiettivi, Milano, Expo 2015 e l’offerta turistica lodigiana.

D'ora in avanti a spingere sul decisivo comparto agroalimentare del territorio, i produttori non saranno più lasciati soli, ma avranno alle spalle la Provincia, la Camera di Commercio, un Consorzio e un pool di esperti di mercati e fiere di livello internazionale, pronti a studiare insieme le migliori strategie per fare del “Lodigiano Terra Buona” un marchio apprezzato e richiesto ovunque, sinonimo di qualità certificata.
E' con questo obiettivo che la Giunta della Provincia di Lodi ha approvato lo schema di protocollo d'intesa con la Camera di Commercio e il Consorzio per la valorizzazione dei prodotti lodigiani: disciplinare le azioni di promozione e sostegno della produzione agroalimentare a marchio di qualità “Lodigiano Terra Buona”. Lo stesso protocollo dovrà ora passare al vaglio dell'ente camerale, che ne discuterà il prossimo 8 giugno.
“Si tratta di un atto importantissimo per il nostro territorio – è il commento del Presidente della Provincia, Pietro Foroni -, frutto di due anni di lavoro, di analisi della filiera e di definizione di obiettivi. Un passaggio immediatamente condiviso dalla Camera di Commercio, che colgo l'occasione per ringraziare per aver attivamente partecipato alla costruzione del protocollo e che dopo la sua approvazione si impegnerà con noi a sostenere le politiche di promozione del marchio”.
Soddisfazione, pur in attesa del voto finale, viene espressa anche dal Presidente della stessa Camera di Commercio di Lodi, Alessandro Zucchetti: “La Camera ha condiviso con l’Amministrazione provinciale l’operazione di rilancio e valorizzazione del marchio “Lodigiano Terra Buona”, auspicando la più larga partecipazione delle imprese produttrici e della trasformazione lodigiane nella compagine del Consorzio Prodotti Lodigiani, che deve rappresentare sempre più un luogo di stimolo, promozione e qualificazione della filiera agroalimentare locale”.
“Lodigiano Terra Buona – spiega l'Assessore all'Agricoltura, Matteo Boneschi – sin dalla sua nascita ha sempre significato prodotti sicuri, sani e di qualità, salvaguardia ambientale nelle produzioni e rintracciabilità. Come Provincia abbiamo sempre fatto il massimo per sostenerlo e spingerlo, ma ora diventa necessario fare il salto di qualità”, affidandone la promozione a un soggetto privato, di natura imprenditoriale, che rappresenti ed interpreti in modo appropriato le esigenze di supporto commerciale. “In questa fase – chiarisce ancora Boneschi - “Lodigiano Terra Buona” sarà il marchio con cui certificare la qualità del nostro agroalimentare, mentre lo storico Consorzio per la valorizzazione dei prodotti tipici sarà invece il marchio commerciale attraverso cui veicolare la produzione sui mercati. Ma con tutti i partner stiamo studiando la strada per arrivare ad una fusione, che favorisca la facile comprensione da parte del consumatore”.
La Provincia di Lodi e la Camera di Commercio dimostrano così di credere fortemente nell'azione di marketing territoriale, che proprio di recente è stata affidata alla neo-costituita società Lodinnova, della quale il citato Consorzio e la Strada del vino San Colombano e dei sapori lodigiani dovrebbero diventare i due bracci operativi nel settore agroalimentare.
Foroni: “Consorzio frutto di una strategia di marketing, non di passione per la Raspadura”

Il presidente della Provincia di Lodi, nei suoi interventi pubblici, lo aveva sottolineato più volte: “chi ci “accusa” di concentrare i nostri sforzi sulla vendita di qualche chilogrammo in più di Raspadura non capisce il progetto che c’è dietro”.
Ora tutto diventa più chiaro: “puntare sull’agroalimentare significa fare strategia di marketing. Chi diceva che l’economia lodigiana si basa su altri settori produttivi e non sulla produzione agroalimentare, non capiva che in questa operazione il sostegno alle attività produttive arriva eccome, ma attraverso il turismo ed il marketing territoriale. Cibo e cultura gastronomica sono infatti il perno dell’offerta turistica lodigiana, garantiscono più mercato, alto gradimento da parte del consumatore, maggior compatibilità con i temi di Expo 2015 e totale coerenza con la nostra millenaria vocazione agricola”.
E l’aiuto all’economia locale vien da sé_ “turismo e marketing territoriale significano a pieno titolo “economia” – prosegue il Presidente –. Il turismo non è forse circolazione di persone e di denaro? Trascinare i turisti nel territorio prendendoli per la gola, significa far circolare denaro, significa poi vendere loro in abbinata le nostre chiese, le nostre ciclabili, i nostri parchi, puntando ad un sempre maggior permanenza o ad una sempre maggior frequenza di visite”.
La strategia del San Cristoforo si delinea anche con un altro dei “bastioni” della Provincia, la famosa Rassegna Gastronomica, che non a caso è stata ripresa in mano, rafforzata ed abbinata ai prodotti del territorio: “i quasi trenta ristoranti coinvolti non sono forse imprese del territorio? Non danno lavoro, direttamente o con l’indotto, a centinaia di persone? La Rassegna da sola “fattura” circa un milione di euro, ma ciò che più importa è che il 70 percento di questi soldi provengono da fuori del territorio (Milano e Brianza in particolare), e quindi aumentano la nostra ricchezza. Spesso ci si dimentica che il turismo vero è quello che porta gente da fuori: se sapremo rafforzare sempre più questo nostro posizionamento nel mercato turistico, mettendo a sistema cibo ed altre “attrazioni”, il fatturato turistico lodigiano sarà destinati a moltiplicarsi”.

Il Consorzio: cos’è e cosa fa.

Il Consorzio di Valorizzazione dei Prodotti Lodigiani non ha scopi di lucro, si caratterizza per un proprio marchio e ha la funzione di mettere in campo azioni promozionali del comparto agroalimentare lodigiano. Attuale Presidente è Pietro Castoldi dell’omonimo salumificio di Borghetto Lodigiano, e tra i soci ci sono i produttori di Grana, altri produttori di salume, produttori di dolci, di vino. Ma ovviamente il progetto è aperto a tutte le realtà produttive dell’agroalimentare che possano qualificarsi come tipiche, e verso le quali partirà prossimamente la “campagna acquisti”.
Il protocollo firmato con la Provincia di Lodi e con la Camera di Commercio punta a due risultati: da una parte il sostegno finanziario ai programmi di promozione e sviluppo della produzione agroalimentare tipica, con il “plusvalore” dell’affiancamento a Lodinnova e ai suoi professionisti di marketing. Dall’altro, un percorso concertato che porti tutte le aziende aderenti alla certificazione di qualità. In questo modo il consumatore sarà garantito non solo dal “Chilometro zero”, ma anche da processi produttivi votati alla salubrità dei prodotti.
Infine, la certificazione di tutti i prodotti renderà possibile il passo decisivo, quello del marchio unico da presentare al mercato. 

SCHEMA PROGETTUALE