Stop alla pesca di frodo, ai danni ambientali e ai furti lungo le sponde: d'ora in poi il fiume Po sarà più sicuro grazie all'accordo che mette insieme uomini e risorse delle Polizie provinciali di Lodi, Cremona e Piacenza. La giunta di Palazzo San Cristoforo ha dato il via libera al protocollo d'intesa con le Amministrazione provinciali confinanti per la realizzazione di sinergie operative tra gli agenti dei tre Enti, da attuarsi sul fiume e nei territori dei Comuni rivieraschi.
“Si tratta di un accordo molto importante – spiega Pietro Foroni, Presidente della Provincia di Lodi -, perché renderà più facile il controllo del territorio e permetterà di superare ostacoli che oggi sono di natura logistica e legislativa. Infatti, grazie al protocollo, si potrà evitare che confini spesso difficili da individuare e l'impossibilità di agire fuori dai territori di competenza possano ostacolare l'opera di prevenzione e controllo della Polizia locale”.
“Questa intesa – aggiunge Matteo Boneschi, Assessore alla Sicurezza – dimostra una volta di più la forte attenzione che la Provincia dedica alla tutela del territorio e anche all'incolumità dei nostri concittadini. Infatti, ai comandi della Polizia provinciale di Lodi, Cremona e Piacenza giungono spesso segnalazioni di attività illecite di diversa natura nell'area lungo il Po. Mi riferisco a minacce e furti di attrezzi e mezzi da pesca che vengono perpetrati ai danni di chi lecitamente sta esercitando la pesca sportiva”. Un fenomeno che le Province intendono sradicare insieme a quello molto diffuso della pesca abusiva. “Solo qualche settimana fa – spiega ancora Boneschi – la nostra Giunta ha approvato una delibera che autorizza il sequestro e la confisca dell'attrezzatura da pesca degli abusivi. In quell'occasione abbiamo ricordato che nel 2010 i verbali emessi dal Servizio Volontari di Vigilanza sono stati 54 per un totale di 6.350 euro, che si sommano ai 72 verbali emessi dalla Polizia Provinciale per un totale di 19mila euro. Sempre più spesso sono pescatori stranieri, in particolare rumeni, a violare le norme; e non pagano nemmeno le sanzioni. Con il protocollo l'azione di controllo diventerà ancora più capillare”.
Nel mirino anche altre violazioni ambientali, come i danni alla vegetazione sulle rive, l'introduzione di mezzi a motore nelle aree boscate e l'abbandono di rifiuti sulle sponde o direttamente in acqua.
“Con il Presidente della Provincia di Cremona, Massimiliano Salini, e con quello della Provincia di Piacenza, Massimo Trespidi, abbiamo concordato sulla necessità di razionalizzare e di potenziare l'attività di vigilanza che sin qui era svolta dai singoli corpi – spiega il Presidente Foroni - Cercheremo così di raccordarla e coordinarla, utilizzando al meglio il personale a disposizione e mettendo a frutto la professionalità acquisita, le imbarcazioni e gli altri materiali in dotazione ai singoli comandi. Nel protocollo si fa esplicito riferimento a servizi di vigilanza congiunti, a pattugliamenti via terra o via acqua coordinati, naturalmente anche alla collaborazione con le Guardie Volontarie e con le Forze dell'ordine dei tre territori coinvolti”. Sarà inoltre permesso il porto d'armi degli agenti al di fuori dei confini dell'Ente di appartenenza; per questo il protocollo verrà reso ufficiale anche con la comunicazione alle tre Prefetture di riferimento. La responsabilità amministrativa di multe e altre sanzioni rimarrà quella della Provincia competente per territorio, così come le funzioni di polizia giudiziaria saranno dirette dalla Procura della Repubblica che ha giurisdizione sul luogo in cui il reato è stato commesso.
“Il protocollo rimarrà valido un anno – conclude l'Assessore Boneschi -, ma se l'esperienza, come credo, avrà ricadute positive, siamo disponibili a proseguire anche in futuro questa collaborazione”.