ll leader provinciale Pietro Foroni sbotta sulla questione profughi, che vede Lodi ed il Lodigiano interessati in misura superiore rispetto a province che potrebbero essere anche più ricettive.
“il lodigiano ha già fatto la sua parte accogliendo in proporzione alle proprie dimensioni e popolazione, molti più profughi rispetto ad altre realtà lombarde. Adesso tocca anche agli altri fare la loro parte. Trovo altresì offensivo per i tanti lodigiani in difficoltà economica l'alloggio dei profughi presso strutture alberghiere, uno schiaffo ai tanti lodigiani che non riescono a pagare muti o le rate di affitto".
"Ringrazio la Prefettura di Lodi per il lavoro di coordinamento sul territorio ma lanciamo un messaggio chiaro alla Prefettura di Milano, chiamata a coordinare l’emergenza e che ha deciso l'arrivo dei profughi nel lodigiano: il lodigiano non può fare la parte anche di altri territori lombardi! Non siamo la riserva di nessuno!"
In particolare, Foroni chiede il perché in questa emergenza Lodi sia stata messa in prima fila rispetto a realtà quali Brescia, Pavia, Mantova, Monza e Brianza.
"In queste ore mi sento di continuo con l’assessore alla sicurezza Matteo Boneschi e con il Comandante della Polizia Provinciale Angelo Miano che stanno monitorando la situazione".
“Ovviamente non è in discussione il principio che anche il lodigiano debba fare la propria parte,ma, ripeto, in questi giorni abbiamo supplito anche ad altre realtà lombarde: ad oggi abbiamo già fatto la nostra parte e,sia chiaro, adesso basta!"
"Alla luce dei fatti appare oggi quanto poco lungimirante sia stata la scelta di un intervento armato in Libia . Credo che appaia chiaro a tutti ciò che sta succedendo: buona parte di Africa, anche laddove non sono in corso guerre o rivolte, sta “approfittando” del momento per superare il Mediterraneo alla ricerca di chimere. Come da sempre diciamo, pur con tutto il rispetto umano verso chi soffre, le migrazioni di massa non solo non risolvono nulla, ma peggiorano le condizioni di tutti”.
Un esempio? “Quanto costa alla nostra comunità la gestione dell’emergenza? In una logica di miglior organizzazione, non si poteva fare meglio? Qualcuno si rende conto che, dopo anni di crisi, è doveroso prestare attenzione anche alle emergenze lodigiane e non solo a quelle estere? come la mettiamo con i concittadini lodigiani alle prese con situazioni drammatiche, in attesa di assegnazioni di case popolari, o che faticano a pagare le rate del mutuo o gli affitti delle abitazioni? Prima o poi, anche a loro andrebbe riconosciuto lo stato d’emergenza”.