da www.libero-news.it
La promessa elettorale col botto del Pdl annunciata da Roberto Calderoli si potrebbe essere finalmente materializzata. Umberto Bossi annuncia lo spostamento di almeno due ministeri a Milano e il sindaco di Roma Gianni Alemanno gli risponde secco: "Tutte balle". Vecchie ruggini tra statalisti e federalisti o semplici tornaconti locali? Può darsi, ma la parola fine la mette, come sempre, il premier Silvio Berlusconi: "Con Bossi abbiamo pensato al decentramento dei ministeri". Con buona pace di Alemanno.
LA PROMESSA COL BOTTO - Bossi, promettendo pieno sostegno della Lega a Milano contro Pisapia, ha poi calato gli assi. Il decentramento di alcuni ministeri e una diminuzione della pressione fiscale sono, secondo il leader del Carroccio, "tutte e due cose possibili". Certo è che "dobbiamo portare i ministeri a Milano e penso ne arriveranno due", quasi certamente quelli della Semplifcazione normativa e delle Riforme. Apriti cielo. "Le promesse della Lega di spostare i ministeri al Nord sono pure balle", ha tuonato Gianni Alemanno. Il sindaco capitolino ha assicurato "di aver ricevuto garanzie assolute sulla permanenza nelle sedi della capitale dal premier e dai capigruppo Pdl, da tutte le realtà governative che rispondono al Pdl". Insomma, nemmeno il rischio di perdere Milano placa le polemiche tra Pdl e Lega.
ITALO ALLA CARICA - A Italo Bocchino non par vero di potersi tuffare su una polemica interna al Pdl. E così il falco di Fli, numero 2 di Gianfranco Fini, va alla carica e definisce le parole di Bossi e Berlusconi "annunci stupidi e inutili": "Mentre le agenzie di rating internazionale allertano il mondo economico e finanziario sulle difficoltà che l'Italia si trova davanti, il governo di Berlusconi e Bossi risponde con un provvedimento con cui la prossima settimana si sposteranno tre ministeri, portandoli via dalla Capitale per insediarli a Milano e Napoli in cerca di voti per i ballottaggi". "Tutto ciò - prosegue la nota di Bocchinino - denota un comportamento anti-istituzionale che depaupera il ruolo di Roma Capitale e apre tre inutili sedi che saranno dei duplicati e quindi fonti di ulteriori spese e sprechi".
L'IMPEGNO DI UMBERTO - Tutto questo mentre proprio Bossi è sceso in campo in prima persona per spingere La Moratt. "Sì, mi impegnerò contro Pisapia, perché rischia di trasformare Milano in una zingaropoli". "Farò almeno un comizio" a Milano la prossima settimana in vista del voto decisivo del 29 e 30 maggio. "Pisapia - ha aggiunto Bossi - vuole aumentare i campi rom e costruire la moschea più grande d'Europa. La Lega non può permettersi di mandare Milano a scatafascio".