La Regione approva il mega-progetto turistico lodigiano: 9 milioni di investimenti complessivi sul territorio

“A cosa serve la Provincia di Lodi? La risposta più concreta a questa domanda è l'approvazione del Piano Integrato d'Area “Lodigiano per Expo”, che comporterà investimenti sul territorio per dieci milioni di euro, più di quattro dei quali totalmente finanziati dalla Regione Lombardia. Senza la Provincia non sarebbe stato possibile attuare una progettualità così complessa, che ha coinvolto Comuni ed Enti diversi, non si sarebbe riusciti a coordinare tra loro ben 17 interventi e non si sarebbe arrivati all'importante risultato di oggi: ottenere il più alto tra i contributi assegnati dalla Regione nell'ambito del bando per l'Expo”.

Il Presidente della Provincia di Lodi, Pietro Foroni, annuncia così l'inserimento del P.I.A. lodigiano tra quelli che hanno ricevuto contributi nei capitoli del Programma Operativo Regionale relativi all'Esposizione Universale di Milano del 2015.



PILLOLE DI PIA



Questi i numeri che hanno permesso al Piano coordinato dall'Ente di via Fanfulla di arrivare terzo nella graduatoria: 10.797.671 euro il costo del mega-progetto presentato, 4.999.989 il contributo richiesto, 4.097.045 euro quello concesso (ossia l'82% di quanto atteso), la somma più alta tra quelle finanziate nella totalità del bando. Oltre 4mila le ore di lavoro del personale dell'Ente per elaborare il P.I.A. di concerto gli altri Enti locali: contributi sono stati assegnati ai progetti dei Comuni di Lodi, Caselle Landi, Somaglia, Santo Stefano Lodigiano, Camairago, Senna Lodigiana, Boffalora d'Adda, Castelnuovo Bocca d'Adda, dell'Unione dei Comuni dell'Oltre Adda Lodigiano, del Consorzio di Bonifica Muzza Bassa Lodigiana, del Parco Adda Sud, della Parrocchia di San Bartolomeo Apostolo in Cavacurta e della Fondazione Parco Tecnologico Padano. La stessa Provincia si è vista approvare l'intervento da 1.471.000 euro (contributo concesso di 578.468 euro) per la messa in sicurezza del sistema degli argini dei fiumi lodigiani Adda-Po e Lambro-Po.

Tutto ciò, unitamente alla creazione di nuove piste o al completamento di quelle esistenti, favorirà in un sol colpo due importantissimi risultati: il primo, la creazione di una sorta di “anello” di piste bianche e ciclopedonali di 65 chilometri di estensione, da Maleo a Orio Litta. Il secondo, considerati proprio i “terminal” di Maleo ed Orio Litta, la messa in rete dei Sistemi “Lambro-Po”, “Po”, e “Po-Adda”. Il tutto, con la dotazione di aree di sosta e di interscambio gomma-bici e punti di visuale in angoli del fiume di particolare bellezza.

Ma il Piano Integrato nel suo complesso prevede anche la realizzazione di altre piste ciclopedonali sul territorio, la messa in sicurezza di alcuni tratti stradali, la posa di nuova segnaletica, il restauro e la sistemazione di musei, antiche cascine, mulini, chiese e monumenti storici e la realizzazione di strutture attrezzate per i turisti. “In pratica, quasi tutto ciò che il sistema pubblico poteva fare per il turismo da un punto di vista infrastrutturale, trova sua concretizzazione in questo progetto”, commenta Foroni.