Il Consiglio Provinciale ha deciso di rinviare la discussione sulla
costituzione della nuova azienda speciale per la gestione del servizio idrico
integrale, ritenendo giusto adottare un atteggiamento di “garbo politico” nei
confronti delle opposizioni e non, come qualcuno potrebbe interpretare, di
accoglimento delle istanze sollevate dalle stesse nell'essere state poco
coinvolte. Le affermazioni della Sig.ra Michela Sfondrini, inoltre, circa un
presunto deficit di democrazia, nel rispetto delle libere interpretazioni che
ognuno è libero di esprimere, non trovano alcun fondamento, ben che meno in
questo caso. E’ opportuno sottolineare, infatti, come la questione sia stata
cavalcata dal gruppo consiliare PD in forma assolutamente pretestuosa e
demagogica, ben lontana dagli obiettivi posti a tutelare beni e servizi dei
cittadini e non di qualche partito politico.
La nuova azienda idrica, avrà un fondamento assolutamente democratico
circa la gestione e l'amministrazione della stessa. Lo dice anche la legge
Regionale, mettendo norme inderogabili a difesa dei diritti dei cittadini. La
nuova “ATO”, infatti, proprio secondo tale legge, avrà il compito di decidere
le tariffe dell’acqua dando la competenza all’Ente provinciale di appartenenza,
perfezionando principi di logica democratica che vede le Provincia enti
sovra-comunali, eletti dai cittadini, i quali, in forza del loro voto decidono
le linee guida delle rispettive amministrazioni. Questo principio,
sottovalutato dalla Sig.ra Sfondrini, è la base della democrazia. Il fatto poi,
che oggi la Provincia sia governata da una Giunta a trazione leghista, non
trova fondamento in nessuna polemica innescata, perché, in una logica
dell’alternanza politica, le Giunte possono cambiare colore politico ad ogni
tornata elettorale. Ed è anche per questo principio che è importante che siano
proprio le Province ad avere importanti ruoli di coordinamento. E’ utile
chiarire, infine, che proprio nello spirito di rafforzamento della tutela
democratica, la maggioranza dei CDA sarà formata da Sindaci (tre su cinque) e
solo due avranno nomina di provenienza provinciale. Fin dal nostro
insediamento, abbiamo ritenuto importante interrompere proprio quel filo di presunzione
politica che nel passato ha caratterizzato le maggioranze di centro-sinistra,
rendendoci disponibili ad accogliere le istanze delle opposizioni quando esse
sono costruttive e depurate da logiche di partito e fatte nei soli interessi
dei cittadini.
E’ del tutto evidente, quindi, che ogni affermazione fatta sinora circa
la mancanza di comunicazione ai Sindaci abbia un connotato del tutto
demagogico. Tali atteggiamenti, purtroppo, non aiutano a risolvere i problemi.
Se anche le opposizioni facessero proprio lo spirito che vede le Istituzioni
luoghi di democrazia e trasparenza istituzionale, nel rispetto che il diritto
di critica deve avere un limite alla decenza, probabilmente, ogni volta non ci
ritroveremmo qui a ripetere concetti già detti, ma forse, non ancora recepiti
da tutti.