"Seguendo il criterio logico e scellerato del direttore
generale di Confindustria, Giampaolo Galli, in merito alle sue dichiarazioni
sulla necessità
di licenziare anche i dipendenti del settore pubblico visto il periodo di
crisi, rispondo provocatoriamente dicendo che facendo così dovremmo far
chiudere tutte le imprese che urlano al salvataggio di Stato, eliminare i
finanziamenti agevolati a chi esporta e delocalizza filiere produttive in Cina
e India e trattare tutti gli imprenditori in difficoltà rimandandoli al
concetto scellerato da lui espresso. E’ desolante vedere come un uomo d’industria, che
dovrebbe rappresentare gli interessi del mondo produttivo ed economico, scivoli
nel più
becero del populismo. Mi aspetterei, invece, che lo stesso faccia dichiarazioni
in merito all’evasione
fiscale che proprio in questi giorni vede noti imprenditori alla guida di auto
di lusso in località alla moda che dichiarano bilanci in perdita, oppure sulla
corruzione nelle aziende private o della mancanza d’iniziativa d’impresa che a volte è sinonimo d’incapacità della
riqualificazione imprenditoriale a discapito dei nostri lavoratori. Consiglio a
Galli di documentarsi meglio, e vedere l’importanza che oggi rivestono i pubblici dipendenti al
servizio della collettività, erogando servizi indispensabili e fondamentali spesso in
condizioni di lavoro difficili e con strumenti inadeguati. Il problema non è il licenziamento
dei dipendenti pubblici, settore peraltro già fortemente ridimensionato e in decremento costante a causa
del blocco del turnover, bensì, nella differenziazione degli enti tra nord e sud, tra enti
virtuosi ed enti che sprecano risorse, tra enti sottodimensionati negli
organici ma al contempo efficienti come quelli del nord - e la nostra Provincia
è
un esempio tra questi - ed enti in sovraffollamento dovuto al clientelismo
spesso dilagante in una parte del paese. Da un rappresentante di una categoria
che negli anni ha beneficiato di miliardi contributi statali e, vista la
situazione, non sempre adeguatamente gestiti, chiedo maggiore rispetto per
questa categoria di lavoratori, che merita la massima considerazione per il
ruolo che svolgono nella società. A Galli, invece, vorrei concludere con un consiglio: vada
a cercare gli sprechi in altre direzioni, come a Roma, dove si trovano molti
dei suoi amici che certo non lavorano per gli interessi della nostra
collettività".