REPUBBLICA - MILANO
La comunicazione di Boni è arrivata proprio mentre l'aula discuteva sulle iniziative per ricordare
i 150 anni dell'Unità d'Italia. Il Pd ha preannunciato un ordine del giorno contro il provvedimento
di ANDREA MONTANARI
L'ordine di servizio è stato comunicato a sorpresa mentre in aula, al Pirellone, il consiglio regionale discuteva sui festeggiamenti per il 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia. "Su indicazione del presidente Davide Boni, si comunica che gli uffici del consiglio regionale resteranno aperti nella giornata del 17 marzo con modalità e operatività che saranno comunicati successivamente". Firmato: la segreteria generale.
Il leghista Boni non era in aula (si trova in ferie) e non c'era nemmeno il suo compagno di partito Renzo Bossi, meglio noto come 'il Trota', figlio di Umberto. Due consiglieri del Carroccio si sono presentati indossando la felpa con la scritta 'Lombardia' (FOTO): si tratta di Jari Colla e Massimiliano Romeo. Consueto tricolore nel taschino della giacca, invece, per i consiglieri Idv. Il capogruppo del Pd, Luca Gaffuri, ha già annunciato la presentazione di un ordine del giorno contro il provvedimento di Boni.
La decisione ha anche provocato la reazione dei due vicepresidenti, visto anche che la decisione non è stata presa dall'Ufficio di presidenza (che nemmeno sarebbe stato informato). Franco Nicoli Cristiani (Pdl), che era di turno al momento dell'annuncio, ha preso la parola per dissentire, guadagnandosi un applauso trasversale: questa decisione "va contro la legge nazionale - ha detto - Noi festeggeremo, credo sia stato un eccesso di zelo da parte della segreteria generale".
"Boni - ha invece sostenuto l'altro vicepresidente, Filippo Penati (Pd) - pochi giorni fa aveva addirittura proposto di chiudere non solo il 17, ma anche il 18 per consentire di fare il ponte: qualcuno della Lega deve avergli fatto una lavata di capo". Penati a questo punto propone di "tenere aperto il consiglio non per la burocrazia, ma per onorare la festività con una seduta aperta a tutti i cittadini".
(22 febbraio 2011)