NITRATI, L'ASSESSORE BONESCHI SODDISFATTO PER LA DEROGA VINCOLI AMBIENTALI IN AGRICOLTURA: IERI UN VERTICE IN PROVINCIA


Reflui zootecnici: soddisfazione in tutto il mondo agricolo per il recente via libera del Comitato Nitrati della Commissione UE alla richiesta di deroga che l’Italia aveva da tempo inoltrato a Bruxelles per consentire agli allevatori della pianura padana di alleggerire il peso dei vincoli imposti dalla direttiva comunitaria allo spandimento nelle aree vulnerabili. Tale deroga, una volta in vigore, consentirà agli allevatori interessati di superare l’attuale limite di 170 kg di azoto per ettaro nello spandimento dei liquami, fino ad una dose massima di 250 kg/ha.
L’Assessore all’Agricoltura della Provincia di Lodi, Matteo Boneschi, unisce le proprie congratulazioni a quelle già espresse dall'Assessore regionale Giulio De Capitani per il buon operato degli uffici della Regione Lombardia, che, insieme a quelli delle altre Regioni del Nord, hanno consentito di raggiungere questo primo, importante risultato.
“Abbiamo seguito ed accompagnato con una certa apprensione lo sforzo prolungato che la Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia ha condotto in questi anni per ottenere dalla Comunità Europea una deroga sacrosanta all’applicazione di un vincolo troppo rigido e spesso ingiustificato che già altri Stati in Europa, avevano ottenuto dalla Commissione per analoghe criticità – dichiara Boneschi – e ci eravamo molto preoccupati quando, nella seduta del maggio scorso, il Comitato nitrati aveva inopinatamente rinviando la decisione, facendo temere che fossero sorte complicazioni insuperabili”.
Boneschi ribadisce però che tale novità non rappresenta una soluzione definitiva per i problemi degli allevatori lodigiani. “Bisogna anzitutto attendere che si perfezioni tutto l’iter procedurale per l’entrata in vigore della deroga, che prevede ancora altri passaggi in Commissione UE e l’approvazione dei piani d’azione nazionale e regionale cui è legata l’applicazione concreta delle nuove regole di gestione dei reflui. Occorre inoltre verificare quali saranno le implicazioni di queste  regole sugli oneri gestionali e burocratici che le imprese agricole dovranno sostenere per ottenere il regime di deroga”. E in effetti è bene precisare – a scanso di equivoci – che le deroghe saranno rilasciate solo alle aziende situate nelle aree vulnerabili che ne faranno richiesta e che si dovranno sottoporre, per questo, a gravosi impegni gestionali e ad ulteriori ispezioni da parte degli organismi incaricati di effettuare i controlli. Per questo motivo Boneschi non immagina che l’opportunità della deroga sarà raccolta da un gran numero di aziende lodigiane. “Forse per gli allevatori di altre Province, e mi riferisco in particolare a Brescia a Bergamo e a Mantova, non c’è al momento altro modo di far rientrare in regola le proprie aziende, perché in quei territori le zone vulnerabili sono particolarmente estese e la concentrazione degli allevamenti è molto elevata. Ma a Lodi, come avevamo già dichiarato questa primavera, la situazione è meno drammatica, anche se non si può escludere che alcune aziende decideranno di avvalersi della deroga. In ogni caso, ad oggi, tutte le imprese della Provincia si sono conformate alla direttiva in vigore, anche se hanno dovuto sottoporsi per questo a gravi oneri per l’adeguamento delle strutture aziendali e per l’acquisto o l’affitto dei terreni su cui spandere i reflui”.
La novità, di per sé positiva, rappresenterà però un ulteriore impegno per gli uffici della Provincia e dei Comuni – cha già oggi autorizzano i piani di gestione dei reflui - e per quella degli altri Enti che sul territorio hanno compiti di controllo in materia ambientale.
Il tema dei vincoli ambientali che gravano sull’attività agricola e degli oneri conseguenti per le imprese è stato oggetto ieri (martedì 11 ottobre) di un incontro del Tavolo Agricolo Provinciale che, per l’occasione, è stato aperto ai vertici locali di ARPA ed ASL e ha visto la partecipazione, insieme all’Assessore Boneschi, che ha presieduto la seduta, anche della collega Elena Maiocchi, Assessore all’Ambiente della Provincia. “Siamo molto soddisfatti dell’esito dell’incontro – ha commentato Boneschi –. Si è trattato di un confronto molto leale e costruttivo tra i rappresentanti delle istituzioni deputate ad esercitare i controlli in materia ambientale e le rappresentanze delle organizzazioni agricole e dell’associazione allevatori. Abbiamo condiviso la necessità di instaurare un metodo di lavoro che consenta di semplificare ed alleggerire l’impegno burocratico degli imprenditori e degli stessi Enti coinvolti, focalizzando l’attenzione sulle criticità più rilevanti e favorendo l’adozione, da parte delle imprese, di soluzioni gestionali sostenibili che, sempre nel rispetto della legge e dei regolamenti regionali, sollevino però gli agricoltori da gravami inutili e a volte incomprensibili”. L’Assessore Maiocchi ha aggiunto: “Quando si tratta di sostenere e difendere il ruolo positivo dell’imprenditoria agricola nella tutela e gestione del territorio e dell’ambiente lodigiano la sintonia tra l’istituzione provinciale e le organizzazioni sindacali agricole è piena. Non possiamo certo esimerci dall’esercitare le funzioni di controllo che ci sono affidate dalla Regione per assicurare il rispetto delle norme in materia ambientale, a cui tutte le imprese produttive devono sottostare, ma dobbiamo in ogni modo evitare che un approccio troppo burocratico e formalista delle regole possa mettere in discussione l’esigenza delle imprese di innovarsi, differenziando le produzioni e ricercando nuove opportunità di reddito. Gli uffici della Provincia – conclude la Maiocchi – sono già consapevoli di questa necessità e si adoperano per favorire il superamento di ogni possibile criticità, svolgendo anche un ruolo di supporto ed accompagnamento tecnico alle aziende in difficoltà, come già fanno le organizzazioni agricole. E’ stato confortante rilevare, nella riunione di ieri, come un’uguale sensibilità sia stata manifestata da parte degli altri enti ed organismi che hanno funzioni di controllo nelle materie ambientali e che si sono resi disponibili a condividere con noi questo metodo di lavoro".