Guidesi: «Tutti uniti per salvare la Lega»

da il cittadino "quotidiano del lodigiano"


E il direttivo provinciale invita l’ex ministro Roberto Maroni a Lodi

MOMENTO DELICATO PER IL CARROCCIO, IL SEGRETARIO: «NESSUNA SPACCATURA, MA IL “CERCHIO MAGICO” HA CREATO QUALCHE PROBLEMA»





“Stra­unita”. Guido Guidesi, segre­tario provinciale della Lega nord, uti­lizza proprio questa parola per descrivere lo “stato di salute” del movimento all’indomani di un direttivo importan­tissimo. Importantissimo per le que­stioni sul piatto, non ultima la faccen­da Bossi ­Maroni, a un diktat del capo è seguita una pace, ma l’impressione è che la base sia in fermento. «Abbiamo una posizione molto solida e unita su tutto», precisa Guidesi, il quale consi­dera i congressi passati e futuri come un fondamentale strumento di con fronto tra militanti.
E se l’ex ministro dell’Interno davanti alle telecamere di “Che tempo che fa” ha sottolineato di aver ricevuto molti attestati di stima e inviti per comizi, Guidesi commenta: «Tutte le nostre se­zioni avrebbero piacere ad avere Maro­ni come ospite, per cui abbiamo deciso di sintetizzare tutte le richieste e di in­vitarlo a un grande appuntamento pro­vinciale che stiamo organizzando». Ma se qualcuno ha intenzione di “bollare” la Lega lodigiana come “maroniana”, il segretario precisa: «Il territorio so­stiene la Lega, ci sarà presto chiarezza ed è quello che tutti chiedono, se qualcu­no pensa che il dibat­tito interno possa di­ ventare causa di spaccature si sbaglia di grosso, ci rafforze­remo perchè non c’è nessuna frattura nel­la base. Maroni si è fatto interprete di al­cune richieste che so­no anche quelle della base, per cui sono an­che le nostre».
E rincara la dose, fa­cendo capire che non esiste nessuna Lega senza Bossi e Maroni e facendo intuire che forse è arrivato il momento di “togliere di torno” coloro che sono invisi a tutto il partito: «Non c’è dualismo tra Bossi e Maroni, se qualcuno pensa sia una competizione si sbaglia di grosso. A parer mio il co­siddetto “cerchio magico” qualche pro­blema di troppo l’ha creato. Poi, per quanto ci riguarda, non c’è Lega senza Bossi, Maroni e Giorgetti, di questo siamo certi perchè nonostante le inter­pretazioni giornalistiche non stiamo parlando di spaccature, ben presto i fat­ti confermeranno le mie certezze. Sare­mo tutti insieme e speriamo a breve con qualche influenza negativa in me­no». Il “rebus” delle alleanze in vista delle elezioni amministrative deve ancora essere sciolto, quest’anno si apriranno le urne di uno dei comuni più impor­tanti sul territorio, Sant’Angelo Lodi­giano. La Lega “ballerà da sola”? «Non abbiamo ancora deciso ­ dice Guidesi , di certo se il Pdl a livello nazionale con­tinua a sostenere un governo che si è abbattuto sulla gente del Nord con tas­se infinite e taglio delle pensioni, credo si debba fare una riflessione al di là del nostro ambito territoriale. Ribadisco che dove amministriamo insieme dob­biamo pensare a fa­re il bene della gen­te, attuando il pro­gramma con cui ci siamo presentati, per cui arriveremo a fine legislatura tran­quillamente e lavo­rando». Come in Provincia. Dopo il susseguirsi delle polemiche ­ dal “no” all’arresto del deputato Pdl Nico­la Cosentino accusato di avere presun­ti legami con la mafia ai soldi investiti in Tanzania ­, l’umore dei militanti sembrava propendere verso la delusio­ne. Guidesi rassicura gli scettici: «I no­stri militanti hanno dimostrato matu­rità e senso di responsabilità, quando siamo insieme mi sento in famiglia, tra di noi ci si confronta tanto ma la co­sa che non manca mai, oltre al senso di appartenenza, è la voglia di aiutarsi: quando uno di noi ha bisogno, gli altri ci sono sempre». Insomma, i lumbard lodigiani sono convinti di poter superare questo mo­mento che sembra essere cruciale per la sopravvivenza del movimento. «Lo supereremo perchè la base è “stra­uni­ta” e perchè siamo tutti qui con un obiettivo e un ideale concreto, vi sor­prenderemo positivamente. Ci sono stati momenti molto più difficili ma li abbiamo sempre superati in scioltezza, spesso lo abbiamo fatto attraverso un congresso. Piuttosto pensiamo a domenica, andremo tutti a manifestare a Mi­lano contro questo governo che doveva far miracoli e invece altro non ha fatto che massacrarci di tasse».