“Questi
numeri non possono lasciarci indifferenti. Come uomini e come rappresentanti
delle istituzioni: 400 interruzioni di gravidanza in un anno nel nostro
territorio, una ogni cinque nuovi nati, sono cifre che ci devono interrogare
per arrivare a capire non solo le ragioni profonde di questa situazione, ma
anche come aiutare le madri a ''resistere'', soprattutto in quei casi in cui
una maternità è vissuta con la preoccupazione e l'angoscia di chi è spaventato
dal peso delle responsabilità e schiacciato dalla povertà''. Pietro Foroni, il
Presidente della Provincia di Lodi, a qualche giorno dalla Giornata della Vita,
che si è celebrata domenica 5 febbraio, commenta i numeri relativi alle
interruzioni di gravidanza nel Lodigiano resi noti dalle autorità
socio-sanitarie e dai volontari del Movimento per la Vita e dei CAV. ''La Provincia
di Lodi non ha dirette competenze in materia, è vero, ma questa situazione così
allarmante e testimoniata dall'esperienza degli operatori che ogni giorni la
affrontano sul territorio, ci ha convinti da subito della necessità di rendere
tangibile il nostro apporto – spiega Foroni -. Non abbiamo certo voluto
sostituirci a chi nel Lodigiano svolge già oggi un'azione encomiabile che è ad
un tempo di educazione, di assistenza morale e di supporto materiale. Abbiamo
piuttosto deciso di sostenere il loro prezioso lavoro e di farlo in maniera
concreta, traducendo questo impegno nella condivisione di un percorso tracciato
dall'Asl insieme ad altri Enti locali e alle associazioni di volontariato
lodigiane e soprattutto con un contributo di 10mila euro che come
Amministrazione provinciale abbiamo già concesso lo scorso anno e che garantiremo ancora per raggiungere gli
obiettivi che ci siamo prefissati tutti insieme''.
Il
Presidente Foroni fa riferimento al protocollo che ha reso possibile la
costruzione della ''Rete locale di supporto alla gravidanza e alle neomamme'',
dove alcuni Enti dell'area Asl mettono a disposizione il proprio personale
specializzato (le Amministrazioni di Casalpusterlengo, Castiglione d’ Adda, Codogno, Lodi, Lodi
Vecchio, S. Angelo Lodigiano, San Colombano al Lambro e il Consorzio Lodigiano
per i Servizi alla Persona), e le associazioni di volontariato fanno
altrettanto, ma dove è la proprio la Provincia a mettere le risorse economiche
con il cofinanziamento della Regione Lombardia. ''Nell'ottica della
sussidiarietà più virtuosa, come succede in tutti gli ambiti della nostra
Amministrazione, la Provincia ha messo le proprie professionalità e le proprie
risorse a disposizione di chi già oggi sul territorio e all'interno dei Centri
di Aiuto alla Vita garantisce ogni giorno un sostegno alle mamme in difficoltà
– spiega il Presidente –. Questo progetto costruisce una vera e propria rete
territoriale di promozione della natalità e di aiuto alle madri con problemi
sociali ed economici, anche a prescindere dall'esistenza di un regime
familiare; una rete che di volta in volta saprà attivarsi per interventi di
sostegno e di integrazione al reddito di quei soggetti che sono in condizioni
di fragilità sociale. Parliamo di contributi economici per portare a termine la
maternità, della fornitura di mezzi di sostegno indispensabili subito dopo il
parto, anche di un supporto sociale che aiuti le future madri e le neomamme a
trovare una collocazione lavorativa; insomma, quanto può servire a vivere con
gioia e convinzione la scelta della maternità, e non come un peso o una
sofferenza, anche e soprattutto in momenti di forte crisi come questi. Nel
2011, come Giunta e grazie anche all'impegno dell'Assessore all'Assistenza
Peviani, abbiamo dato avvio a questo percorso, nel quale io personalmente mi
sono speso e credo molto. Intendiamo proseguirlo con convinzione e soprattutto
con la speranza che quei numeri cui ho fatto prima riferimento possano con il
tempo ridimensionarsi. Sarebbe una vittoria per tutti noi''.