"I panificatori hanno ragione. Il
Governo Monti sta assestando l’ennesimo colpo all’economia delle piccole
imprese che ha fatto crescere il nostro Paese, a tutto vantaggio invece della
grande distribuzione, in molti casi già in mano a operatori esteri. Sono altre
le liberalizzazioni da fare, non quella che introduce la possibilità di cuocere
il pane sette giorni su sette o quella che trasformerà in una giungla il
comparto del commercio, senza più disciplina su orari e giorni di chiusura”. Il
Presidente della Provincia di Lodi, Pietro Foroni, raccoglie il grido di dolore
lanciato dall’Associazione dei panificatori del Lodigiano e dal suo Segretario
Isacco Galuzzi, che hanno dato mandato alla Federazione italiana di categoria
di tutelare il diritto al giorno di riposo. “Condivido la loro battaglia contro
l’inutile e dannoso provvedimento del Governo – spiega Foroni – che non solo
non rilancerà il settore, ma anzi provocherà forti problemi economici in una
situazione già resa complicata dalla crisi e costringerà alla chiusura molte
attività, che non potranno permettersi i costi di questa mazzata travestita da
liberalizzazione. Anche i consumatori ne pagheranno le conseguenze, perché le
botteghe e i forni dei nostri paesi e dei centri storici chiuderanno i battenti
a tutto vantaggio degli ipermercati e dei centri commerciali. Senza neppure
vantaggi sul fronte dell’occupazione: chi lavora nelle piccole imprese resterà
a piedi, le grandi faranno fronte ai nuovi turni con gli straordinari e senza
assumere nessuno. Anche questo provvedimento di Monti è tutto sbagliato”.
Da sempre nel Lodigiano i circa sessanta forni in attività hanno
operato sei giorni su sette, rispettando il turno di riposo nella notte tra
sabato e domenica e la clientela si è abituata al rito del “pane doppio” nel
week end. “La decisione del Governo cancella con un colpo di spugna decenni di
storia e il diritto al giorno di riposo, costringendo i forni, che spesso nelle
nostre realtà sono a conduzione familiare, a organizzare turni di lavoro
diversi con costi insostenibili. Finirà che anziché assumere gente,
abbasseranno definitivamente la saracinesca – spiega Foroni -. Ne beneficeranno
solo le grandi strutture commerciali di periferia, che hanno alle spalle forti realtà
economiche e finanziarie e che imporranno ai propri dipendenti turni
massacranti. L’effetto di questa finta liberalizzazione sarà impoverire ulteriormente
la qualità della vita nei nostri centri e creare ripercussioni sul tessuto
economico e sociale del Lodigiano. La battaglia dei panificatori – conclude il
Presidente - è anche la nostra”.