“L’approvazione del “pacchetto latte”
rappresenta sicuramente un passaggio importante, che va nel senso di rafforzare
la posizione dei produttori lattiero-caseari nella filiera, ma non può essere
l’unico strumento che l’Europa mette a disposizione del settore per affrontare
la crisi di questi anni. Ora diventa importante mettere mano alla nuova
Politica Agricola Comunitaria che nelle sue attuali proposte normative si
configura invece decisamente penalizzante per l’agricoltura italiana e per
quella lombarda in particolare. Sul tavolo anche il problema della
competitività del nostro comparto agrario nei confronti del mercati extraeuropei”.
Matteo Boneschi, Assessore all’Agricoltura della Provincia di Lodi, commenta il
voto con cui ieri, 15 febbraio, l’Aula di Strasburgo ha approvato in via
definitiva il pacchetto di misure a favore del settore lattiero-caseario in
Europa, dopo la grave crisi del 2009 che aveva messo in ginocchio il comparto a
causa della caduta dei prezzi del latte fino a un livello che impediva di
coprire i costi di produzione. Il punto forte delle misure, approvate a larga
maggioranza dagli europarlamentari e che ora dovranno essere formalmente
ratificate dal Consiglio d’Europa per poi valere fino al 2020, è quello di
mettere a disposizione meccanismi per garantire prezzi giusti per il latte e
aiutare i produttori a preparare l'uscita, già nel 2015, dal sistema delle quote.
“Il pacchetto di misure adottate – dice
Boneschi - andrà anche a vantaggio dei consumatori che saranno tutelati
rispetto a ciò che finisce sulle loro tavole, poiché verrà certificata
l’origine dei prodotti lattiero-caseari. Ma importanti saranno anche i benefici
destinati a investire i virtuosi produttori lombardi, e lodigiani in
particolare, che potranno beneficiare di norme come quella che garantisce il
riconoscimento delle organizzazioni di produttori o la possibilità della
stipula di contratti tra chi produce e acquista latte, rendendo molto più
trasparenti le transazioni tra organizzazioni di produttori e allevatori e
fissando con tempi certi di almeno sei mesi una programmazione che dovrà
riguardare volumi di conferimento del latte, tempi di pagamento e prezzi
certi”.
''La facoltà della programmazione
produttiva per i formaggi DOP premia le migliori produzioni italiane, guidate
dal Grana Padano: la riconoscibilità della loro provenienza e qualità dovrebbero
produrre l’effetto di creare sempre più ricchezza per moltissime aziende
agricole. E ora che è stata introdotta per il lattiero-caseario, questa
capacità di programmazione dovrà poi essere estesa anche ad altri settori del
comparto agroalimentare – sostiene Boneschi – per offrire ai consumatori e ai
produttori maggiori certezze e tutele in un momento di grande volatilità e
instabilità del mercato”.