“Questa sorta di “gemellaggio” tra il mondo agricolo lodigiano e lombardo e quello toscano ritengo sia un’iniziativa importante, che va nella direzione di tutelare le produzioni italiane di qualità e che fa il paio con quelle attivate anche nel nostro territorio dalla Provincia di Lodi per promuovere prodotti certificati, come quelli a marchio “Lodigiano Terra Buona”. Tutto quanto si fa per valorizzare le produzioni nostrane rispetto all’invasione dei prodotti esteri è certamente meritorio”. Così l’Assessore provinciale all’Agricoltura Matteo Boneschi che venerdì 30 marzo ha visitato il farmers’ market della Coldiretti a Lodi, in viale Pavia, dove accanto agli abituali produttori-espositori si è aggiunta una delegazione di produttori di olio e vino della Toscana, che hanno portato extravergine delle varietà Moraiolo e Frantoio e i vini bianchi e rossi delle province di Firenze, Pistoia e Siena, molti dei quali totalmente biologici.
“E’ stato un viaggio piacevole nei tesori dell’enogastronomia toscana, che il pubblico lodigiano ha potuto apprezzare e confrontare con quelli non meno nobili della tradizione lodigiana e lombarda – ha commentato Boneschi dopo essersi intrattenuto con tutti gli espositori ospiti ed aver assaggiato alcune specialità -. Un’occasione da ripetere, magari portando i produttori di salumi, carne e formaggio lodigiani nei mercati delle altre regioni. Complimenti dunque alla Coldiretti che ha voluto promuovere questa iniziativa, coinvolgendo anche Lodi insieme a Milano e Monza. Del resto, questo dei farmers’ market si conferma un progetto da valorizzare perché permette di avvicinarci a molteplici obiettivi, a vantaggio del produttore, certo, ma anche e soprattutto del consumatore. Per cominciare, si accorcia la filiera permettendo al pubblico di acquistare prodotti di qualità che arrivano direttamente dalle aziende agricole, che a loro volta possono proporsi agli acquirenti senza passare dall’imbuto della grande distribuzione. Si afferma la politica dei prezzi a chilometri zero, non gravati cioè dalle spese di trasporto. Si valorizzano prodotti locali rispetto ad alimenti spesso di provenienza incerta. Si incentiva infine il consumo di prodotti freschi e di stagione. Direi che ci sono tutti gli ingredienti, soprattutto in un momento di difficoltà come questo, per sancire il successo di un’iniziativa che sposa appieno la politica della Provincia nel settore dell’agricoltura”.