Si riuniranno nell’arco di cinque giorni le assemblee degli Ambiti Territoriali di Caccia della Provincia di Lodi, chiamate ad approvare il bilancio 2011. L’appuntamento con l’ATC Laudense Nord, che ha competenza su un’area di 50.777 ettari (il 64% del territorio), è alle ore 9.00 di domenica 22 Aprile presso il Cupolone di Sant’Angelo Lodigiano, mentre per il Laudense Sud (competente su 28.149 ettari, il 36% del territorio) la convocazione è per le ore 21.00 del 27 Aprile presso l’auditorium della Parrocchia dei Cappuccini a Casalpusterlengo. “L’auspicio è che per entrambi gli ATC le assemblee si svolgano in modo proficuo e costruttivo – dichiara l’Assessore alla Caccia della Provincia di Lodi, Matteo Boneschi -. Appuntamenti come questi rappresentano un’occasione importante di confronto tra Comitato e soci, pur dovendo restare il dibattito limitato agli argomenti iscritti all'ordine del giorno. E in questo caso, essendo l'argomento principale l'approvazione del bilancio, non ho dubbi che i soci voteranno secondo coscienza e lasciando da parte ogni valutazione che non sia la correttezza o meno del bilancio stesso”.
Boneschi prosegue ricordando il ruolo decisivo degli ATC: “E’ attraverso gli Ambiti che si realizza il legame del cacciatore col territorio, si attiva la sua partecipazione e se ne matura la piena responsabilizzazione; la sua presenza attiva e continuativa in un’area limitata permetta infatti una conoscenza diretta del territorio, una migliore sorveglianza contro il bracconaggio e favorisce, anche per motivi logistici, un’azione positiva sulla natura nel suo complesso, attraverso interventi di miglioramento ambientale. Le attuali dimensioni degli ATC in cui è suddivisa la nostra Provincia consentono ai cacciatori di contribuire a creare quelle buone condizioni affinché la fauna possa vivere e riprodursi; partecipano direttamente e spesso in forma volontaristica allo svolgimento di numerose attività tra cui le ricognizioni del territorio per valutare la consistenza faunistica, le catture nelle zone di ripopolamento e cattura, il rilascio sul territorio della fauna selvatica catturata, nonché operazioni di posizionamento delle tabelle di delimitazione degli istituti. E’ possibile inoltre attraverso gli ATC – dice ancora l’Assessore alla Caccia - un contatto diretto con i circoli e le sezioni locali dei cacciatori, da cui si raccolgono anche indicazioni e suggerimenti. E l’approvazione del bilancio annuale rappresenta un passaggio fondamentale nell’attività di gestione venatoria territoriale”.
GLI ATC SECONDO LA LEGGE
La materia venatoria è disciplinata dalla legge quadro statale n. 157/1992 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio” e l’Ambito Territoriale di Caccia rappresenta uno dei perni della riforma: è attraverso questo istituto, infatti, che si deve realizzare in concreto la programmazione dell’attività venatoria. Il regime di caccia programmata si basa su una presenza predeterminata di cacciatori, legati al territorio ed impegnati nella sua gestione: il prelievo venatorio è infatti commisurato alle risorse e richiede quindi un’analisi delle potenzialità ambientali e censimenti annuali della fauna selvatica.
Per poter svolgere utilmente le attività di cui sopra gli organi direttivi degli ATC godono di una autonomia finanziaria che permette la gestione delle risorse per il conseguimento degli scopi di cui al comma XI dell’art. 14 della legge n. 157/1992. La normativa prevede anche gli ATC quali enti dotati di organi direttivi ai quali sono demandate determinate funzioni amministrative in materia di gestione faunistica del territorio. Il Presidente ha legale rappresentanza dell’ATC, sovraintende ai compiti di istituto e assicura l’osservanza delle norme di legge, dello statuto e dei regolamenti e l’esecuzione delle decisioni degli organi sociali, convoca e presiede l’assemblea dei cacciatori iscritti ed il Comitato di gestione.
L’assemblea dei cacciatori, composta da tutti i soci ammessi all’esercizio venatorio all’interno dell’Atc e in regola con il pagamento delle quote associative, viene convocata e presieduta dal Presidente per deliberare sugli argomenti sottoposti al suo esame dal Comitato di gestione. In particolar modo spetta all’assemblea dei cacciatori l’approvazione del bilancio consuntivo e preventivo, approvare lo statuto e sue eventuali modifiche, avanzare proposte e iniziative al Comitato di gestione, sulle quali lo stesso dovrà esprimersi con atto deliberativo.
In particolare modo i due Comitati di gestione laudensi, sulla base delle indicazioni contenute negli strumenti pianificatori (come il Piano Faunistico Venatorio), garantiscono la promozione e l’organizzazione delle attività di ricognizione delle risorse ambientali e della consistenza faunistica, la programmazione degli interventi di miglioramento degli habitat attraverso l’erogazione di incentivi economici ai proprietari dei fondi per attività legate allo sviluppo della fauna selvatica, l’approvazione di convezioni e protocolli d’intesa con l’Amministrazione pubblica per la gestione e il coordinamento di territori, o con gli istituiti di gestione faunistica venatoria avvalendosi della collaborazione di tecnici faunistici. Garantiscono anche la gestione delle procedure d’iscrizione e rinnovo dei cacciatori/soci, e la predisposizione dei bilanci, sui quali il collegio dei revisori dovrà vigilare attestando la corrispondenza finanziaria.
L’ATTIVITA’ NEL 2011
Sulla base dei programmi trasmessi alla Provincia di Lodi e di quanto sopra riportato, nel 2011 i Comitati di gestione hanno garantito le seguenti attività:
- Immissioni di selvaggina: lo scopo e l’entità delle immissioni varia in funzione della tipologia territoriale e dell’esigenza di rendere disponibile al cacciatore un carniere soddisfacente, relativamente alla piccola fauna stanziale. I soggetti utilizzati nelle immissioni derivano sia da allevamento, sia da catture effettuate nelle Zone ripopolamento e cattura o nei Centri di produzione di fauna selvatica. In particolar modo i piani d’immissione degli ATC provinciali riguardano lepre e fagiano. L’ATC Nord per il 2011 ha immesso: 637 lepri (di cui 217 provenienti da catture nelle zone di ripopolamento e cattura, 420 di acquisto provenienza estera), 18.570 fagiani (di cui 1.500 da riproduzione, 15.570 di 90 -120 giorni, 1.500 da integrazione pronta caccia). L’ATC Sud per il 2011 ha immesso: 495 lepri (di cui 99 provenienti da catture nelle Zone di ripopolamento e cattura, 162 di acquisto provenienza estera, 234 di allevamento dell’ATC), 10.370 fagiani (di cui 7.670 di 120 giorni, 2.700 pronta caccia). Per le immissioni dei fagiani gli l’ATC usano le zone rosse (zone di rifugio ed ambientamento) che danno la possibilità di mantenere il più a lungo possibile la selvaggina sul territorio, offrendo opportunità di prelievi duraturi nel tempo. Da ricordare poi che nel 2011 in entrambi gli ATC sono stati rilasciati 184 leprotti nelle zone di ripopolamento e cattura della Provincia, provenienti dal Centro di riproduzione della fauna selvatica provinciale.
- Censimenti Ambientali e Faunistici : i censimenti, nell’ambito della revisione del Piano faunistico venatorio riguardano le seguenti specie: lepre comune, coniglio selvatico, silvilago, volpe: in questo caso sono stati eseguiti censimenti autunnali e primaverili ai fini della programmazione delle catture e del ripopolamento del territorio a gestione programmata. Le aree di monitoraggio interessate sono le ZRC, altresì è stato eseguito un censimento a fine stagione venatoria 2010-2011 per verificare le consistenze della specie sul territorio a gestione programmata. Fagiano e starna: sono stati eseguiti un censimento primaverile al canto ed estivo con cani per verificare le presenze della specie sul territorio. Le aree di monitoraggio interessate sono le Zone di ripopolamento e cattura. Corvidi: sono stati eseguiti censimenti con conteggio dei nidi su area o lungo percorsi campione, in due fasi: durante i mesi invernali, in assenza di copertura fogliare, per poter discriminare tra nidi di cornacchia e nidi di gazza, e in questo modo è stato possibile ottenere mappaggi dei nidi presenti nelle aree di interesse; i censimenti si sono ripetuti in primavera per verificare che i nidi fossero effettivamente attivi.
- Interventi di miglioramento ambientale: nel 2011 gli Ambiti hanno programmato interventi di miglioramento ambientale per l’incremento della fauna selvatica sul proprio territorio, con convenzioni stipulate con gli agricoltori, per una cifra pari a 30.241 euro (di cui 16.673 ATC Nord e 13.568 ATC Sud). Nel mese di marzo 2012 è stato firmato un protocollo d’Intesa tra la Provincia di Lodi e gli Atc per la realizzazione di interventi di miglioramento ambientale nelle Zrc. Sono stati definiti i tipi di intervento realizzabili con la relativa stima di costo, che la Provincia si è impegnata a finanziare. Tutti gli interventi di miglioramenti ambientale dovranno seguire le regolamentazioni delle disposizioni di legge; gli Ambiti trasmetteranno alla Provincia il programma di interventi entro il 30 giugno 2012. “La gestione attuata ha consentito di sfruttare in modo differenziato le risorse faunistiche a disposizione del mondo venatorio, attraverso anche l’emanazione di provvedimenti a tutela del patrimonio faunistico, quali l’applicazione di giornate fisse di caccia durante le prime quattro settimane della stagione venatoria 2011/2012 o l’applicazione di un carniere stagionale per le specie fagiano e lepre. Gli Atc, infine – conclude l’Assessore Boneschi - hanno affinato la propria politica gestionale in termini di efficacia, avvicinandosi agli indirizzi di programmazione provinciale”.